APETOUR TRA PRIMATI DEL REGNO DELLE 2 SICILIE ED OMBRE SULL’UNIFICAZIONE DEL REGNO D ITALIA

 Campobasso, 25 agosto 2022

Partenza dal Parco della Memoria 

50 FOTO CLICCA Galleria fotografica a cura di Gino stella

Di Domenico Antonio oggi 25 Agosto è partito dal Parco della Memoria di Campobasso in via XXIV Maggio alle ore 10.30 in tour con un vecchio Ape per ripercorrere vecchie strade verso luoghi che hanno rappresentato la grandezza del regno borbonico.

Il motocarro è stato modificato in modo da essere autosufficiente dal punto di vista energetico (con l’aggiunta di una batteria servizi), igienico (ponendo sul tetto dello stesso una tanica di 25 lt che si riscalda con i raggi del sole e permette di lavarsi ecc) , culinario ( a bordo troviamo anche un fornello) il mezzo è atto ad ospitare per la notte il conducente ed altri 2 eventuali ospiti grazie ad una tenda apribile a compasso posta sul cassone.

Il viaggio sarà caratterizzato da ritmi e percorrenze in linea con le vecchie carrozze. Le tappe previste sono: Pontelandolfo, il real sito di San Leucio, il real sito di Carditello, largo di Palazzo , Museo di Napoli collezione BONELLI, Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.

CAMPOBASSO,PREVENZIONE E CONTRASTO DI DIPENDENZE PATOLOGICHE -SIMULAZIONE DI INCIDENTE STRADALE

Sabato 25 giugno dalle ore 11:00 presso Piazza Vittorio Emanuele II a Campobasso

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Questa mattina si è tenuto il primo evento di sensibilizzazione contro l’assunzione di droghe e alcol alla guida organizzato dall’ Ambito Territoriale Sociale di Campobasso.

Il personale della Croce Rossa Italiana – Comitato di Campobasso e dei Vigili del Fuoco simuleranno un incidente stradale.

L’ evento sarà poi replicato in data 9 luglio 2022 alle ore 19:00 a Campobasso presso il Corso Vittorio Emanuele II.

L’iniziativa progettuale vuole promuovere una cultura alla legalità attraverso la prevenzione e il contrasto all’uso e alla vendita di sostanze stupefacenti e all’abuso di alcol, con particolare attenzione ai luoghi abituali di aggregazione giovanile, spesso origine di determinanti comportamentali di gruppo, anche al fine di contribuire alla riduzione della mortalità e degli infortuni stradali nella popolazione locale.

ALESSANDRO DI LISIO, PER NON DIMENTICARE.

A 11 anni della Morte del Caporal maggiore.

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Assenti le figure istituzionali, Campobasso ha letteralmente dimenticato Alessandro Di Lisio. Nessuno ha ritenuto opportuno portare un fiore sulla tomba del soldato campobassano caduto. Nè, tantomeno, partecipare alla Messa di suffragio. 

Tutte queste assenze, il vuoto pesa come macigni, fantasmi, ombre sui genitori affranti dal dolore anche perché il tempo trascorso non allieva il loro dolore. In pochi, i commilitoni della Folgore e pochi amici intimi si sono stretti in un abbraccio ai genitori.

OdG MOLISE – SUL SITO DELL’ORDINE “INFORMA” IL PRIMO NUMERO DEL BOLLETTINO.

Inizia una nuova grande avventura dell’Ordine dei Giornalisti del Molise. 

Campobasso, 1 luglio 2021

Il giornale in formato digitale di 16 pagine tratterà argomenti riguardanti la professione (attività ordinistica, disciplinare, sentenze, documenti, la cassa Inpgi, la cassa Casagit, la formazione, libri, premi, traguardi, riconoscimenti degli iscritti , questioni sindacali…), nonché la storia del giornalismo regionale, insomma su tutto ciò di cui si discute anche all’interno del Consiglio nazionale e negli altri Ordini dei Giornalisti.


In questo numero a pagina 5 parlano di me, grazie.

UNA VITA IN VACANZA IN VESPA: 23-24-25-26-27 STELVIO

Campobasso, 24 luglio 2020

Campobasso, Montesilvano (PE), Ancona,Bolzano, STELVIO

Gruppo in partenza da CB, prima tappa Pescara dove sono ad aspettarli il gruppo vespisti del vespa club Pescara, tappa a Ancona presso vespa club Ancona dove saranno a cena con gli amici anconetani e pernottamento.  Ripartenza il 25 tappa a Carpi dove si aggrega al gruppo il Vespista Moreno e proseguimento per Bolzano cena con gli amici del vespa club Bolzano e pernottamento. Il 26 è previsto il tour dello Stelvio pranzo in montagna e rientro a Bolzano in serata.

COSA SI CELA SOTTO LA CAMPOBASSO DI UN TEMPO?

Prendiamo spunto da una recentissima visita a quello che potremmo definire il mondo della terra di sotto. Il quale, permette alla città capoluogo della ventesima regione dello stivale di affiancarsi senza alcun timore ad altre realtà molto più blasonate della nostra.

Di Massimo Dalla Torre

Ebbene si Campobasso, o Campi bassi, Campus Vassorum e in dialetto Campuasc’ cela sotto il manto stradale veri e propri tesori. Testimonianze di un passato che affonda le radici nella storia e nel tempo. Un mondo che, affascina, anzi affattura, come direbbero i popolani veri e propri eredi di quello che è stata per secoli la città.

La quale, preserva e conserva testimonianze importanti come: pezzi di mura perimetrali di antichi bastioni, torrette di scolta, carceri, camminamenti usati per rifugiarsi da eventuali attacchi del nemico e chiese dove il silenzio e il misticismo non guastano, anzi favoriscono la meditazione e l’interesse clerical-culturale. E proprio grazie alla  visita ci è venuto in mente un titolo per queste poche considerazioni basate non solo sulla curiosità ma sull’affezione alla ex città giardino: Cosa si cela sotto Campobasso di un tempo? Un viaggio  che molti farebbero bene a fare di persona anche se a causa distonie del sistema non è possibile se non in parte. Una situazione che sotto certi aspetti ha del grottesco e dell’assurdo perché, ancora una volta, dobbiamo costatare che le iniziative che potrebbero attrarre turisti e risveglio economico tanto da rivitalizzare la città che, causa l’inerzia e l’apatia, non diciamo di chi, anche se lo sappiamo benissimo, fanno sprofondare Campobasso ancora di più nell’oblio e nell’anonimato tanto da essere appellato “sonnacchioso”. Un aggettivo che, però, non ci sentiamo di avvallare perché Campobasso può offrire a chi arriva anche da fuori regione uno spaccato di vita-storia. Di come la città è abbandonata a stessa non c’è giorno che non se ne parli, specialmente se oggetto del “chiacchiericcio” che finisce in cronaca, è il centro storico di cui spesso abbiamo scritto. 

Una parte nevralgica rivitalizzata grazie al Prof. Roberto Colella e il tipografo Minichetti che hanno aperto le porte di alcune “cantine” si fa per dire cantine, che nascondono veri e propri tesori geologici, archeologici e architettonici, come l’antico accesso di un convento benedettino del 1200 con un soffitto a volta a crociera che, nella parte centrale, presenta una grata, molto probabilmente dava la luce al romitorio che affacciava su qualche strada a noi sconosciuta e ancora da scavare, oppure contrafforti che perimetrano il primo selciato della città il cui signore era Cola Monforte, situato a molti metri sotto l’attuale calpestio; scale e inizi di camminamenti che mettevano in connessione tutta una serie di luoghi ancora celati. 

Testimonianze che molti c’invidierebbero perché sono la personificazione dell’animus dei “Campuascian” usiamo il vernacolo per rendere meglio l’dea. Luoghi che, se potessero, in parte lo fanno grazie agli studiosi e ai cultori della storia locale, racconterebbero quello che è stato il trascorso, tant’è che nel corso della visita sono venute fuori curiosità e aneddoti legati anche al secondo conflitto mondiale che cambio persino la toponomastica cittadina con nomi di località come Hyde Park, Skart Street, Piccadilly, ecc… Storie che permettono alle nebbie di diradarsi per rivitalizzare la campobassanità e le bellezze che molti ignorano. Una riscoperta che si valorizza soprattutto quando si scende, nei sotterranei, o vuttar in dialetto, bottai, dalle botti conservate in Italiano, dei palazzi che sorgono lungo Via Orefici, via Cannavina, Largo San Leonardo, Via Ziccardi, Via Sant’Antonio Abate, Porta San Paolo, Porta Mancina e zone limitrofe senza contare la cinta muraria prospiciente i bastioni del castello Monforte con le chiese di San Bartolomeo e di San Giorgio. 

Un percorso che, si dipana in tanti rivoli, come un torrente che svanisce nelle viscere della terra. Una sorta di dedalo che porta a rivivere amori, disagio, soprusi, povertà, laboriosità, violenza e mistero. Cose che, sono il fil-rouge di un cammino che fa riscoprire la città vera e non quella posticcia, raffazzonata e arruffona. Aggettivi azzardosi che però, nonostante tutto ci permettono di scrivere il finale dell’articolo che, tra il romanzato e l’affettivo, è senza alcun ombra di dubbio anacronistico per i tempi che corrono…o forse non lo è?

CARABINIERI: IL TEN. FELICI LASCIA IL NUCLEO OPERATIVO DI CAMPOBASSO

L’Ufficiale ha assunto un incarico presso il Ministero della Difesa.

Dopo quattro anni il Tenente Giorgio Felici, originario dei Castelli Romani, lascia il Comando del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Campobasso per assumere un nuovo prestigioso incarico a Roma presso l’Ufficio del Consigliere Giuridico del Ministro della Difesa. Dopo la frequenza della Scuola Ufficiali, Felici è stato impiegato presso l’Ufficio Ordinamento del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e, dal 2015 al 2019, al comando nel NOR di Campobasso, periodo in cui, per otto mesi, è stato impiegato anche nella Missione Nato-Kfor “Joint Enterprise” presso il Reggimento Muntinational Specialized Unit in Pristina (Kosovo).Nel capoluogo molisano ha diretto e coordinato il Nucleo Operativo e Radiomobile, occupandosi delle attività di polizia giudiziaria nell’ambito della giurisdizione e conducendo indagini ad ampio spettro, dalla droga ai furti in abitazione, dalle estorsioni alle rapine. In tale periodo ha anche retto il comando in sede vacante della Compagnia capoluogo, coordinando le attività delle dieci Stazioni Carabinieri dipendenti.Tra le attività più importanti dirette dall’Ufficiale, ricordiamo l’arresto di un ricercato del famoso clan Gionta-Chierchia di Torre Annunziata, fuggito dalla Casa di Lavoro di Vasto e scovato in un nascondiglio a Campodipietra (CB); l’individuazione e la cattura del responsabile dell’incendio doloso al Convitto “Mario Pagano”, identificato in meno di 48 ore; l’operazione “Drug market” che ha permesso, con l’arresto di 11 persone tra Campobasso, San Severo (FG) e Marcianise (CE), di smantellare un’associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti operante nel capoluogo molisano; l’arresto di due rapinatori seriali di farmacie.Infine, un cenno particolare merita il generoso salvataggio di una giovane che salita sulla torre del Castello di Monforte, minacciava di lanciarsi nel vuoto.I più fervidi auguri di buon lavoro sono giunti all’Ufficiale dal Colonnello Gaeta, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Campobasso.